Ci sono giorni, ore, minuti e attimi di autentico splendore, che non ti spieghi, che non giustifichi, perché nulla è mutato e nulla è arrivato nella tua vita, nulla di nuovo, intendo. Nulla che abbia scarmigliato la tua esistenza già felice, già rassicurata. Eppure, accade e non conoscerne il perché é il dono più prezioso. Allora sì, comprendo. Comprendo che vivere é mistero e che felicità è restarci dentro. Imbrigliati, imbavagliati, impotenti. Forse la felicità, quella vera, quella che convive con i problemi di sempre, ha la sua radice in questo. Arrendersi, diventare inermi. Volare, infine, come sa volare una farfalla immemore di sé, del suo travaglio di bruco. Ridiventare bruco, pur sentendosi farfalla.